La cour du Commerce è un po’ la corte della Rivoluzione. Il deputato Danton abita al numero 20 (oggi scomparso). Al numero 9 c’è il fabbricante di clavicembali Tobias Schmidt e le finestre del dottor Guillotin affacciano sul suo laboratorio: i due mettono a punto una macchina per tagliare le teste che sarà chiamata la «ghigliottina». Per qualche tempo Marat istalla le presse del suo giornale L’Ami du Peuple al numero 8.
Quanto i giornali descrivono la cour du Commerce come il «tempio sacro» della Rivoluzione
Durante la Rivoluzione la cour du Commerce è vista come il cuore pulsante della libertà. Il 2 settembre 1791 nello stesso momento in cui sta per essere proclamata la prima costituzione della storia di Francia, il giornalista del Courrier extraordinaire rende omaggio al luogo che ha dato origine a tante idee nuove; emozionato, paragona questa «fortunata corte» a un tempio romano, nel quale brucerebbe il «fuoco sacro» della Rivoluzione.