Il museo Carnavalet

Il museo Carnavalet-Storia di Parigi espone la più grande collezione al mondo di dipinti, stampe, sculture, ma anche medaglie, mobili e oggetti quotidiani che riguardano la Rivoluzione francese. Questa collezione proviene in gran parte dal dono effettuato nel 1880 dal conte Alfred de Liesville.

La statua pedestre di Luigi XIV, nella corte dell'hotel Carnavalet

Localizzazione

Itinerario

All'angolo tra la rue de Sévigné e rue des Francs-Bourgeois

Suggerimento

Il quartiere del museo Carnavalet
Il teatro del Marais o «teatro Beaumarchais»

Per saperne di più…

Il letto di morte di Lepeletier de Saint-Fargeau, martire della Libertà

Assassinio di Le Peletier de Saint-Fargeau per mano di Pâris, nella cantina di Fevrier, ristoratore al 113 di Palais Royal, 20 gennaio 1793,

Nel 1989, in occasione del bicentenario della rivoluzione francese, le collezione del museo Carnavalet-Storia di Parigi, precedentemente presentate soltanto nello stesso hôtel Carnavalet, sono trasferite nell’edificio contiguo; l’ hôtel Lepeletier de Saint-Fargeau. È un luogo della memoria della Rivoluzione; apparteneva al deputato Louis-Michel Lepeletier de Saint-Fargeau, assassinato il 20 gennaio 1793 al Palais-Royal per aver votato a favore della morte del re. Diventa allora uno dei tre primi «martiri della Libertà». Il suo corpo è esposto sulla place des Piques (oggi palce Vendôme), al domicilio di suo fratello Félix: l’hôtel de Chimay. In seguito, il suo busto e il suo ritratto orneranno le feste rivoluzionarie o i tribunali, insieme a quello di Marat, giornalista e deputato di Parigi.

La Rivoluzione in dipinti e disegni

Il museo Carnavalet-Storia di Parigi propone una larga collezione di dipinti, disegni e incisioni. Durante la Rivoluzione i principali avvenimenti sono conosciuti attraverso le voci, gli scritti, ma anche soprattutto grazie alle immagini. Alcuni dipinti servono a commemorare, addirittura a abbellire i fatti, come questa festa della Federazione che Charles Thévenin rappresenta come un momento di esultanza e d’unità mentre ha dipinto il quadro nel momento in cui il re è fuggito e ha rinnegato il giuramento di rispetto della legge che aveva pronunciato il giorno stesso. Nella vita quotidiana è il disegno, meno costoso, e l’incisione, ad informare i parigini di ciò che succede: la collezione Janinet, conservata a Carnavalet, ritrae i grandi eventi della Rivoluzione con una certa precisione, come mostra l’immagine delle donne che partono dalla barrière de la Conference per Versailles il 5 ottobre 1789. Il museo conserva anche la famosa collezione dei dipinti a gouache di Jean-Baptiste Lesueur: questi servivano come figurine per un teatro di strada in cui si festeggiavano gli avvenimenti della Rivoluzione.

Quando la Rivoluzione invade la decorazione degli interni parigini

Piatto alla Bastiglia

Il museo Carnavalet-Storia di Parigi presenta molti oggetti decorati con motivi e simboli rivoluzionari: berretti rossi, sanculotti, coccarde tricolori, massime patriottiche… Per i parigini la Rivoluzione non è una cosa astratta; è un nuovo stile di vita! E quando la Rivoluzione volge a guerra civile, decorare gli interni con simboli rivoluzionari permette al tempo stesso di evitare di essere sospettati come controrivoluzionari…

Gli abiti rivoluzionari

Alla fine del XVIII secolo le idee rivoluzionari influenzano le abitudini vestimentarie. Le «persone del popolo» si vestono da «sanculotti» perché rifiutano la «culotte» di nobili e borghesi. I ventagli patriottici si moltiplicano: è bene mostrare di sostenere la Rivoluzione quando si è in società! Nella vita quotidiana è la coccarda tricolore blu, bianca e rossa della Rivoluzione che permette di mostrare la propria adesione alla Rivoluzione. E dopo il 1793 è il berretto frigio rosso, simbolo della libertà sin dall’antichità.

La memoria della monarchia

Il museo Carnavalet-Storia di Parigi è uno dei rari edifici pubblici a presentare degli oggetti provenienti dalla cultura monarchica e controrivoluzionaria: arredamento della camera nella quale era imprigionata al famiglia reale al Tempio, souvenirs, ciocche di capelli conservati come reliquie. Questa cultura materiale ha molto aiutato a mantenere la memoria delle vittime della Rivoluzione. Molto diffuse all’epoca, le numerose immagini che rappresentano Luigi XVI mentre dice addio alla regina e ai suoi figli sono molto interessanti; presentano la condanna politica degli antichi sovrani come la persecuzione di una famiglia innocente.

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