Sainte-Pélagie, una prigione durante la Rivoluzione

Al posto di questo edificio Haussmanniano si erigeva l’entrata della prigione Sainte-Pélagie; un’antica casa religiosa destinata alle prostitute pentite. Nel 1790 i tribunali cominciano a inviarci prigionieri politici, incarcerati insieme ai detenuti per debiti o per piccoli furti. Madame Roland, una delle teste pensanti dei Girondini, ma anche Madame Du Barry, favorita di Luigi XV, e persino Rouget de Lisle, l’autore de La Marseillaise, vi sono incarcerati come «controrivoluzionari». Ma Sainte-Pélagie è anche la prigione dei rivoluzionari radicali come Jacques Roux, capo degli «Arrabbiati», nonché Claire Lacombe, fondatrice del Club delle repubblicane rivoluzionarie, o ancora François-Noël Babeuf, detto anche «Gracchus Babeuf», ideologo della «Cospirazione degli Eguali» che mirava a rifondare una società realmente ugualitaria. Sainte-Pélagie resta una prigione politica anche sotto la Monarchia di Luglio (1830-1848): vi vengono incarcerati i repubblicani che si oppongono al re Luigi Filippo.

A beneficio dei prigionieri politici, Sainte-Pélagie. Corte della Détention

Per saperne di più…

Hubert Robert, dipingere la melanconia rivoluzionaria

Hubert Robert solo a Sainte-Pélagie

Incarcerato prima a Sainte-Pélagie, poi a Saint-Lazare, il pittore Hubert Robert non smette di dipingere in prigione, lasciandoci preziose testimonianze. Questo specialista delle vedute dell’edificio in rovina dipinge anche molti quadri che rappresentano le distruzioni compiute dalla Rivoluzione. Esprime un sentimento condiviso da molti dei contemporanei; il 1789 e ciò che ne segue hanno brutalmente distrutto il mondo antico, lasciando un sentimento di perdita e di profonda malinconia.

#ParcoursRevolution
Seguici su Facebook