Nel 1793 tutte le tracce religiose devono essere eliminate dalle strade. I rivoluzionari le considerano come delle armi di propaganda che impediscono ai cittadini e cittadine di Parigi di pensare autonomamente. Qui sulla Montagna Sainte-Geneviève tutto ciò che ricorda il culto della santa, la patrona protettrice di Parigi, è cancellato dallo spazio pubblico. Come da altre parti, bisogna grattare via la parola «santo» o «santa» dai nomi delle strade. La rue Neuve-Sainte-Geneviève diventa quindi la «rue Neuve-Geneviève» (oggi rue Tournefort).
Il 17 ottobre 1793, la sezione del Museo si riunisce per inaugurare i busti di Louis-Michel Lepeletier de Saint-Fargeau e di Jean-Paul Marat. Il 1° novembre 1793 è il turno della Società fraterna dei due sessi della sezione del Pantheon-Francese, un club composto da uomini e donne. Assassinati per le loro opinioni rivoluzionarie, sono diventati martiri ufficiali della Repubblica, onorati come santi laici. Quel giorno, l’oratore li presenta come «atleti della libertà» che devono servire da modelli ai cittadini del quartiere. Alle donne che si stupirono di vedere soltanto due uomini, l’oratore rispose: «non invidiateci questo onore. È soprattutto a noi che si addice combattere, così in tribuna come sul campo di battaglia, è a noi che appartiene il morire».