Una prigione sotto la Rivoluzione
Nel 1789 il complesso di edifici attualmente occupato dalla mediateca Françoise-Sagan era la «maison Saint-Lazare»: un istituto religioso dedicato ai poveri e ai malati. Il 2 novembre 1789 subisce la sorte delle altre case religiose:diventa un bene nazionale. I monaci lazzaristi devono abbandonare i locali tre anni più tardi quando il convento si trasforma in una prigione.
Localizzazione
ItinerarioGiardino della mediateca Françoise Sagan, 8 rue Léon Schwartzenberg
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Chi vuole affamare il popolo?
Lo sanno tutti; la casa Saint-Lazare è uno dei luoghi autorizzati a stoccare il grano prima che venga venduto sui mercati parigini. Uno di quei luoghi guardati con invidia e sospetto, soprattutto nei periodi in cui manca il pane, come nella primavera del 1789: e se gli stock fossero più forniti di quanto si dica? E se alcuni cercassero di accaparrarsi il pane per far aumentare i prezzi e arricchirsi sulla fame? Nella notte tra il 12 e il 13 luglio 1789, davanti alla paura di una repressione della Rivoluzione, i patrioti parigini cercano delle armi, e del cibo: gli insorti forzano le porte della casa Saint Lazare e ridistribuiscono il grano.
Una prigione politica
Nel 1793 la casa Saint Lazare viene trasformata in prigione politica. Una delle numerose di Parigi. Le persone che vi sono rinchiuse sono accusa di essere oppositori al regime repubblicano, cosa che può portare al patibolo. Davanti alla guerra civile viene messo a punto uno stato d’eccezione. Le libertà individuali passano in secondo piano rispetto alla sopravvivenza della Repubblica. Incarcerato e poi liberato, il pittore Hubert Robert ha rappresentato alcune scende della vita quotidiana nella prigione Saint-Lazare.