Il 27 aprile 1789, scoppia una sommossa nel fauborug Saint-Antoine. Operai provenienti da diversi quartieri di Parigi assaltano la fabbrica di carta da parati di Jean-Baptiste Réveillon, meglio nota come «manifattura Réveillon». Il ricco imprenditore avrebbe annunciato di voler abbassare il salario giornaliero dei suoi operai, sufficiente appena per vivere. Gli stati generali non sono ancora cominciati a Versailles. Ma il popolo parigino è già in rivolta in nome delle disuguaglianze.
Giunto per reprimere gli insorti, il reggimento delle Guardie francesi spara sulla folla facendo diverse centinaia di feriti e più di 300 morti, ovvero il doppio del numero delle vittime della presa della Bastiglia che avverrà tre mesi più tardi. Alcuni minorenni sono arrestati, poi giustiziati in appena 24 ore secondo la legge dell’Ancien Régime. Le descrizioni delle ferite delle vittime trasportate all’ospedale Hôtel-Dieu il 28 aprile testimoniano la grande violenza della repressione: «Su un letto di sangue, tra i letti 121 e 118: Ferita alla testa rilevata da Jean-Pierre Lambert, praticante. Pierre Augustin François Lot, commerciante di merceria e chincaglieria, rue Basse-Porte Saint-Denis, quartiere Saint-Laurent, presso il signor Delaunay, mercante merciaio; di anni ventuno (…). Letto 85. Ferita prodotta da proiettile in basso alla gamba destra, nell’articolazione del piede (…)»