Il massacro di Champ de Mars

Pubblicazione della legge marziale, 17 luglio 1791
Pubblicazione della legge marziale, 17 luglio 1791

Dopo la festa della Federazione, il Champ de Mars diventa un luogo di ritrovi e di celebrazioni. Ma un anno più tardi l’atmosfera è cambiata. Il re ha tradito il suo giuramento. Dopo aver tentato la fuga, è arrestato a Varennes il 20 giugno 1791. I Cordiglieri, militanti radicali, danno firmare una petizione che domanda la sua deposizione. Il 17 luglio sfidano il divieto di cui sono oggetto che proibisce loro di riunirsi a Champ de Mars. La municipalità di Parigi decreta allora la legge marziale. Questa autorizza a sparare sui manifestanti, persino su quelli pacifici. Si scatena la sparatoria. Diverse decine di donne, uomini e bambini vengono uccisi e feriti. È un trauma: il rivoluzionari al potere hanno fatto sparare sulla folla.

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Il sangue dell’altare della Patria

Spinti dalla guardia nazionale, i manifestanti di rifugiarono sui gradini dell’altare della Patria. In fondo il monumento era il simbolo dell’unione sacra di tutti i francesi davanti a Dio. Ma la repressione è spietata; i soldati li inseguono e sparano facendo colare altro sangue.

Pubblicazione della legge marziale a cjamp de Mars, 17 luglio 1791
Pubblicazione della legge marziale a cjamp de Mars, 17 luglio 1791

L’esecuzione di Bailly, primo sindaco di Parigi

Due anni dopo il massacro di Champ de Mars, il 12 novembre 1793, la ghigliottina è eccezionalmente spostata sugli stessi luoghi in cui è avvenuto il massacro per giustiziare Jean-Sylvain Bailly. In qualità di sindaco di Parigi è lui che aveva effettivamente decretato la legge marziale. Quanto a Lafayette, comandante della guardia nazionale incaricata del mantenimento dell’ordine, non sarà mai indagato per il suo ruolo nel massacro.

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