La festa della Federazione
«E la Rivoluzione ha per monumento… il vuoto» (Jules Michelet). Oggi non c’è più niente. E tuttavia, il 14 luglio 1790 dalla Senna fino all’École militaire, diverse centinaia di migliaia di spettatori assistono sotto la pioggia la lunga parata dei 100.000 federati armati, quei soldati volontari o guardie nazionali giunte da tutti i dipartimenti per manifestare il loro sostegno alla Rivoluzione. In presenza della famiglia reale e dei deputati prestano giuramento «alla Nazione, alla Legge e al Re»: un anno esatto dalla presa della Bastiglia i rivoluzionari vogliono celebrare l’unità dei francesi attorno alla monarchia costituzionale, In realtà la Rivoluzione è ben lontana dall’essere conclusa.
Localizzazione
Itinerario1 place Joffre
Suggerimento
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Il più grande monumento della Rivoluzione: Il Grande Circo nazionale
Più ampio dello stade de France… Un immenso edificio in forma di circo romano dalla capacità di circa 100.000 persone viene costruito per accogliere gli spettatori della festa della Federazione. I lavori sono titanici. I tempi talmente serrati che richiedono la partecipazione diretta degli abitanti di Parigi: durante la famosa «giornata delle carriole», parigini e parigine danno man forte per togliere enormi monticelli di terra le cui tracce resteranno visibili sino al Secondo Impero (1853-1870).
Un altare per la Rivoluzione
Al centro del Circo nazionale, l’altare della Patria attira gli sguardi. Vi viene celebrata una grande messa da Talleyrand, allora vescovo di Autun. È sempre lì che Lafayette, comandante della guardia nazionale, i deputati e il re giurano fedeltà alla Nazione, alla Legge e al Re. Il patto che pronunciano insieme è di natura politica, ma anche sacra. Spesso costruiti in legno, la maggior parte degli altari della Patria sono scomparsi. Tuttavia erano molto diffusi, poiché a partire dal 1792 sono diventati obbligatori in ogni comune.
Il Champ de Mars: tutti uniti?
Il 14 luglio 1790 i partecipanti alla festa della Federazione parigina giurano fedeltà alla Nazione, alla Legge e al Re. All’epoca, quando si presta giuramento, ci si impegna seriamente. Tuttavia, non bisogna lasciarsi ingannare dalle immagini d’unanimità che vengono immediatamente offerte. Tutti uniti? Non proprio. Non si domanda più l’opinione alle donne, agli schiavi né ai poveri. Dietro l’unanimità di facciata, i francesi sono molto divisi. E lo stesso re, che d’altronde non lascia il suo posto dietro le tribune, non manterrà la promessa; un anno più tardi tradirà il suo popolo tentando la fuga.